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Politica

Il Pdl mostra i muscoli: ''Udc via dalle giunte''. Ma la vera guerra è interna: sul ring Cosentino contro Caldoro

Atripalda e Solofra. Torre del Greco e Pozzuoli. Sono questi quattro comuni, due irpini e due dell’area partenopea, che rischiano di scuotere i palazzi della politica campani. Due in particolare, quello della provincia di Avellino e quello della Regione. 
La querelle è ormai nota. Nei comuni in questione l’Udc ha scelto di allearsi, per le amministrative del prossimo maggio, con il Partito Democratico. Il Pdl non l’ha presa bene. Il partito appare compatto, da Roma passando per Napoli fino ad Avellino, la richiesta, più o meno ufficiale, è una sola: fuori l’Udc dalle giunte degli enti locali. Pare che sulla linea sia arrivato l’ok dello stesso Berlusconi. Ad Avellino il clima è teso. Sibilia è su tutte le furie: dalla sua parte ha i numeri, seppure risicati. Il senatore, infatti, anche se l’Udc dovesse essere messo alla porta, potrebbe continuare a reggere Palazzo Caracciolo. Stesso discorso in Regione Campania, dove però in questa fase Caldoro appare più in sintonia con l’Udc che con il Pdl.
Il giorno della verità sarà domani. A Napoli Nitto Palma ha chiamato i coordinatori provinciali, il gruppo consiliare e i parlamentari regionali. Sarà l’occasione per valutare a freddo la composizione delle liste e decidere l’atteggiamento da assumere nei confronti dell’Udc. Da quella riunione potrebbe arrivare l’ultimatum definitivo, addirittura la cacciata dalle giunte. Non è la prima volta, però, che il Pdl minacci fuoco e fiamme senza arrivare mai al dunque. 
A molti tutto il bailame intorno al ruolo dell’Udc appare solo  come una scusa dei cosentiniani per mettere in difficoltà Caldoro. Diatribe interne che si intrecciano con questioni politiche. Nel frattempo in casa Udc regna il silenzio: dallo scudocrociato non credono che le alleanze programmatiche in qualche comune possano far saltare le intese in Provincia e Regione. Sullo sfondo restano le politiche del 2013. La partita che si gioca oggi ha come riferimento quello che accadrà l’anno prossimo e la collocazione dei centristi. Bisogna agire in tempo per evitare di farsi trovare impreparati. E visto che il luogo comune recita che “le elezioni si vincono al centro”, è ciò che stanno facendo sia il Pdl che il Pd. 

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