Nitto Palma fa sul serio: il rapporto con l’Udc va chiarito. Il commissario regionale del Pdl ieri ha inviato una lettera al presidente Caldoro, ai deputati, ai coordinatori e ai presidenti delle province di Avellino, Salerno e Napoli
Nella missiva Palma scrive che il partito non può tollerare le alleanze dell’Udc con il Partito Democratico in vista delle amministrative. Il rischio è che dopo aver consegnato Napoli nelle mani del centrosinistra si finisca per perdere altre importanti postazioni. Per Palma quella dell’Udc è una "strategia pianificata" che va fermata. Linea condivisa da Berlusconi e Alfano, rispettivamente incontrati il 4 e il 5 aprile. Insomma, il rapporto fiduciario tra le componenti della maggioranza, a Napoli come negli enti locali, è venuto meno. Bisogna, dunque, agire per fare chiarezza. Gi assessori Pdl a Palazzo Santa Lucia sono pronti a dimettersi se Caldoro non dovesse prendere l’iniziativa.
Un vertice di partito è stato convocato per il 21 aprile. In quella sede si deciderà come procedere.
Palma, poi, un po’ provocatoriamente, invita Caldoro a scendere in campo in campagna elettorale al fianco dei candidati Pdl contro quelli dell’Udc, menzionando esplicitamente anche Atripalda e Solofra.
A questo punto la rottura sembra essere vicina. Almeno sulla carta. Difficile che la crisi possa concludersi con un nulla di fatto. Le posizioni assunte sono troppo dure per fare una marcia indietro. La crisi rischia di coinvolgere anche la Provincia di Avellino. Sibilia resta in attesa di indicazioni dai livelli regionali e nazionali. Il Pdl non può consentire che l’Udc conduca una campagna elettorale così importante da postazioni di potere.
Intanto eccola la diplomatica risposta di Caldoro alle richieste di Nitto Palma: "I partiti devono misurarsi sulla capacità di parlare nell'interesse dei cittadini. Devo dire che ultimamente - afferma - vedo una certa resistenza a mettersi in gioco su questi fattori e si tende, invece, a discutere di altro, di argomenti che non hanno nessuna rilevanza se non utile per fare polemica interna". Caldoro mette in chiaro che le sue parole "sono riferite non solo al Pdl, ma anche al Pd". E parla di "una certa tendenza a sfilarsi, a non accettare la sfida".
Se ci si allontana "dagli interessi dei cittadini" si finisce "per mandare in difficolta' le amministrazioni che ogni giorno devono lavorare, prendersi le loro responsabilità per fornire risposte".
"Il tema, la sfida è solo parlare in termini di interessi dei cittadini - dice - credo che i partiti, anche il Pd, debbano accettare queste sfide perchè è un tema che non riguarda solo il Pdl, ma tutti i partiti. Dobbiamo parlare di cose che interessano ai cittadini - sottolinea - quando si parla di questo siamo tutti attenti. Se manca un tessuto della politica che non accetta questo livello di sfida - aggiunge - allora tutto ciò che serve non potra' essere realizzato. La politica è fondamentale e non si può sostituire solo con il ruolo di amministratore o non lo possono fare solo le forze sociali - prosegue - ci vuole un sentire forte, perchè poi c'e' il voto". Il prossimo appuntamento con le urne è il voto amministrativo di maggio che, ha ricordato Caldoro, "è determinato da altri fattori" perchè i cittadini "votano sulla base della valutazione di ciò che è stato fatto, si vince se si riesce a costruire una forte alleanza programmatica. Per esempio ieri ad Acerra il candidato sindaco ha riconosciuto il lavoro che la Regione ha fatto, con il programma Più Europa, l'alta velocità, il piano lavoro, le compensazioni ambientali - conclude - cose come quelle fatte lì possono e devono essere replicate in altri Comuni".
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