Sulla carta l’ultimatum scade domani. Ancora poche ore, dunque, e il presidente della Regione Campania dovrà decidere se e come dare seguito alla richiesta avanzata dal Popolo della Libertà di mettere alla porta gli assessori dell’Udc.
Il conflitto, è noto, riguarda le intese stipulate dallo scudocrociato con il Partito Democratico in alcuni importanti comuni chiamati al voto, come, in Irpinia, Atripalda e Solofra. Prima di pronunciarsi, Caldoro si vedrà con Casini e Alfano. Nel frattempo il Pdl campano appare determinato. Mario Landolfi, commissario vicario, ha fatto sapere che i quattro assessori pidiellini hanno già dato la loro disponibilità a dimettersi non appena il partito lo chiederà.
L’assessore all’ambiente Romano si dice pronto a seguire le indicazioni di Nitto Palma. Per un altro assessore, Taglialatela, la riprova saranno i ballottaggi, è in quell’occasione che dovrà essere verificata, sul campo, la lealtà del’Udc. Nel frattempo si è liberato un posto in giunta. La corte costituzionale ha sentenziato che Amendolara non potrà più tornare a fare l’assessore all’agricoltura, quel posto, per via delle quote rosa, dovrà andare ad una donna: in corsa, pare con poche speranze, c’è anche l’irpina Antonia Ruggiero, che lasciarebbe il banco in aula a Generoso Cusano. Più in generale, la sensazione è che, nonostante il clima di forte contrapposizione, alla fine la rottura non ci sarà. Il tutto potrebbe concludersi con un mini rimpasto. Caldoro, infatti, non è disposto a cedere ai ricatti di nessuno,
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