In tema di salvaguardia del suolo giunge una importante novità: è stata approvata dal Consiglio europeo, la direttiva sul monitoraggio del suolo, che segna un punto di svolta nella protezione di questa risorsa fondamentale per la produzione agricola, la biodiversità e l’ambiente.“È un risultato significativo, che recepisce molte delle nostre sollecitazioni “ ,afferma il commissario regionale di Cia Campania, Carmine Fusco .
L’articolo 12”, prosegue Fusco, “è uno degli elementi più rilevanti, perché introduce i primi principi per limitare il consumo di suolo. È un tema di estrema urgenza per la Campania, dove la pressione urbanistica e il rischio di dissesto idrogeologico sono molto elevati. La tutela dei suoli è essenziale non solo per la competitività delle nostre imprese agricole, ma anche per la sicurezza delle comunità locali”.
Secondo i dati più recenti, la Campania è tra le regioni italiane con il più alto livello di consumo di suolo, con aree particolarmente vulnerabili nella Piana Campana, nel Litorale Domizio e nella provincia di Napoli.
“In questi territori - spiega Fusco - l’espansione edilizia e industriale ha eroso terreni agricoli di grande valore, con effetti negativi sulla produzione e sull’equilibrio ambientale.
Ciò aumenta anche la fragilità idrogeologica, come dimostrano i frequenti episodi di frane e allagamenti che colpiscono la regione”.
La direttiva sarà ora sottoposta alla votazione finale del Parlamento europeo nelle prossime settimane. Dopo l’approvazione, gli Stati membri avranno tre anni di tempo per recepirla nei rispettivi ordinamenti.
“Questo provvedimento rappresenta un passaggio strategico verso una legge nazionale sul consumo di suolo, fondamentale per salvaguardare l’agricoltura, l’ambiente e le comunità rurali” Infine, Fusco sottolinea l’importanza di promuovere pratiche agricole sostenibili, come l’agricoltura di precisione, le rotazioni colturali e l’uso di tecniche di gestione del terreno che favoriscano la rigenerazione della fertilità naturale dei suoli.
“Proteggere il suolo”, conclude, “significa anche valorizzare il ruolo degli agricoltori come custodi del territorio, sostenendo investimenti che rafforzino la resilienza ambientale e la competitività delle imprese agricole, nel pieno rispetto delle risorse naturali”.
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