Abbracci, strette di mano, sorrisi e storie di vita che fanno lacrimare il cuore di gioia per quei valori essenziali di una vita che non è sopravvivenza ma profondità e positività; per quegli insegnamenti dei tanti ammalati che assaporano intensamente minuto dopo minuto lo scandire dei giorni e ringraziano Dio perché ha concesso loro di poter ammirare ancora la luce del sole.
E’ un cuore che batte di amore e pace. E’ il cuore dei tanti allettati e dei volontari che nel treno della fede e della serenità hanno gli occhi lucidi, si commuovono, sventolano fazzoletti bianchi, si abbracciano come solo i veri Fratelli sanno fare.
Occhi luminosi, sguardi della genuinità che sprizzano amore, solidarietà, generosità e voglia di tenere stretto con sé chi è sulla sedia a rotelle, chi è messo a dura prova dalla malattia, chi - ex ammalato di cancro - sale su quel lungo treno diretto a Lourdes questa volta come volontario.
E’ un turbinio di emozioni vere che coinvolgono anche chi è lì da semplice osservatore.
Quel viaggio reso possibile grazie al grande popolo dei generosi dove regna il mondo dell'amore e della solidarietà.
Oltre cinquecento persone nella stazione di Benevento si aiutano, si sostengono, organizzano punto per punto quei vagoni dove c’è tutto: oltre alla mensa, il bar, anche la cappella per pregare.
Con le telecamere di Canale 58, percorriamo palmo dopo palmo il treno della Misericordia e dell’Altruismo.
E’ lì che si coglie l'abbraccio di fratellanza dove protagonista è l'Unitalsi di Grottaminarda con tutto il mondo del volontario irpino, sannita e campano pronto a tendere la mano regalando il sorriso a quanti hanno bisogno.
Ore 14.30 il treno carico di speranza, di veri valori e di vera essenza della vita, 'saluta' i binari della stazione di Benevento portando con sé il pieno della positività ma lasciando impresso - a chi resta lì ad attendere che ritorni - il sigillo dell'amore fraterno e della gioia immensa che si prova nel concerdersi agli altri...
... Affinché nel mondo si possano sempre più alzare in alto i calici della Vita. Ad maiora!








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