La novità arriva nel momento della sosta, a rovinare un po’ la serenità dell’ambiente che intendeva approfittare della lunga sosta pasquale per mettere insieme le energie per lo sprint finale della stagione, non esaltante, ma neppure deludente. Il presidente dell’Avellino, Marco Cipriano, rassegna le dimissioni, rimettendo la carica al CDA, che dal suo canto non ha ancora formalizzato l’accettazione delle dimissioni stesse. La decisione di Cipriano di dimettersi da presidente e consigliere di Amministrazione della As Avellino 1912 srl, nascono dal fatto che il presidente ha ritenuto non sussistere più, nell’ambito del Cda, unità di intenti, fiducia reciproca e rispetto dei ruoli, in grado di assicurare la continuazione di una proficua attività di gestione della società nel segno della condivisione delle sue finalità. “La mia azione quale presidente e consigliere di amministrazione – ha spiegato Cipriano nella lettera di dimissioni che sta spopolando su diversi siti web - è stata unicamente finalizzata, nel rispetto dei principi di lealtà e solidarietà sociali, a valorizzare la società e contribuire, suo tramite, alla crescita sportiva sociale e civile, della città di Avellino e di tutta la provincia. In particolare, il mio impegno è stato finalizzato a creare entusiasmo nei tifosi per ritrovare l’affezione di un tempo contribuendo a raggiungere in un solo biennio due promozioni. Ho trasmesso fiducia al mondo imprenditoriale locale ricevendone sostegno come pure ho ricevuto appoggio dai mass media locali ai quali, unitamente ai tifosi va tutta la mia gratitudine”. Dopo la sintesi dei risultati raggiunti Cipriano passa all’attacco, sottolineando di non aver potuto “riscontrare “reciprocità” di comportamenti all’interno del Cda e dell’Assemblea dei soci dove, invece l’interesse di parte e l’arbitrarietà l’hanno fatta da padrone. E’ stato impegnativo in questi anni trovare sempre un equilibrio tra interessi diversificati e non ultimo, in occasione della gestione dell’aumento del capitale sociale, da tutti i soci sottoscritto, sono stati disattesi precedenti impegni formalmente assunti così come nell’ultima riunione del Cda, in mia assenza, sono state adottate decisioni che ritengo arbitrarie ed illegittime e che mi riservo di impugnare nelle sedi competenti. Ritengo, pertanto esaurito il mio ruolo, rimanendo riconoscente e grato a tutte le persone che hanno condiviso la mia esperienza ed hanno creduto nei miei propositi”. Immediatamente dopo Pasqua dovrebbe arrivare la risposta ufficiale da parte della società. Nel frattempo si mette in conto l’ennesimo colpo di scena in una storia societaria che sembrava finalmente stabilizzatasi e che invece potrebbe vivere ora nuovi sussulti.
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