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Primo Maggio: a Grottaminarda muore il lavoro, non la speranza. Irisbus e Forestali: ''Non ci arrendiamo''

Rabbia e delusione mischiate alla voglia di continua a lottare per il lavoro. Quello andato in scena ieri a Grottaminarda, comune scelto dai sindacati come simbolo della vertenza irpina, è stato un primo maggio dal clima tetro, pesante. Un carro funebre, una bara, sopra un manifesto: è morto il lavoro. Un modo per ricordare anche il 48 enne di Avella suicidatosi dopo aver perso il suo posto di Guardia Giurata. Il corteo unitario di Cgil, Cisl e Uil si è mosso per le strade della città dell’Ufita a partire dalle 9.30. Dentro, oltre ai sindacati, i partiti della sinistra, le rappresentanze istituzionali, consiglieri regionali, amministratori. 
Alla fine, il comizio, con i saluti di Giovanni Ianniciello, sindaco di Grottaminarda. A tenere banco i due fronti caldi della trincea irpina, Irisbus e Forestali. Dal segretario regionale della Uil, Anna Rea, l’appello a Regione e Governo. Spiega invece a che punto è la vertenza dei forestali il consigliere regionale Sergio Nappi, membro del comitato incaricato di reperire i fondi e di programmarne la gestione.

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